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ETF contro Fondi Comuni: quale scegliere?

ETF contro Fondi Comuni: quale scegliere?

ETF vs. Fondi Comuni

Nell’articolo precedente abbiamo discusso degli Echange-Traded Funds e di come siano uno strumento finanziario relativamente nuovo ed efficiente (ETF: cosa sono e come comprarli?). Continuiamo il nostro percorso illustrando altri dettagli degli Exchange-Traded Funds.

Gli Exchange-Traded Funds sono la scelta migliore per tutti gli investitori?

La risposta e’ no. C’e’ chi preferisce i Mutual Funds, chi preferisce investire nelle valute estere (ForEx – il sottoscritto ne e’ un investitore appassionato), chi preferisce altro.
Di certo, Exchange-Traded Funds e Mutual Funds hanno molto in comune, ma ci sono anche differenze sostanziali che e’ bene evidenziare.

Nozioni basilari sugli Exchange-Traded Funds

Ricapitoliamo alcuni concetti basilari gia’ discussi nel precedente articolo. In linea generale, Exchange-Traded Funds e Mutual Funds (Fondi Comuni) fanno la stessa cosa. Lo scrivente e’ un appassionato del mercato USA (oltre al fatto che negli USA ci vivo), quindi prendiamo due strumenti, ETF e Mutual Funds, appunto, che hanno lo scopo di tracciare l’S&P 500. Se guardiamo in linea generale, entrambi i prodotti contengono tutti o buona parte dei 500 titoli dell’indice, nella stessa proporzione in cui essi sono rappresentati nell’indice stesso. A questo livello di osservazione, i due prodotti sono identici.
La differenza e’ che gli ETF sono “exchange-traded”, ovvero che si possono comprare e vendere nellintraday, proprio come qualsiasi altra azione. Di contro, gli indici si possono scambiare solo una volta al giorno, dopo la chiusura delle transazioni.

Vantaggi degli Exchange-Traded Funds rispetto ai Fondi Comuni

  1. Liquidita’ intraday: significa che si possono comprare e vendere tutte le volte che si desidera durante una giornata di trading. Se il mercato e’ in caduta, si puo’ vendere gia’ nelle prime ore degli scambi. Nel caso di un Mutual Fund, invece, bisogna attendere la fine della giornata di trading, il che potrebbe essere un ritardo costoso per il nostro portafogli;
  2. Costi bassi: dei bassi costi di un Exchange-Traded Fund ne abbiamo parlato gia’ in passato, sebbene non sia garantito che gli ETF abbiano costi inferiori quando confrontati con un Mutual Fund. Il motivo e’ semplice: quando si comprano azioni di un Fondo Comune direttamente dalla compagnia emittente, tale compagnia deve avviare tutto un processo di registrazione dati del cliente (KYC, ovvero Know Your Customer) e farti firmare i relativi documenti. Quando si comprano azioni di un ETF, invece, lo si fa direttamente tramite il proprio conto di brokeraggio e tutta la gestione della documentazione e’ a cura del broker;
  3. Trasparenza: i possedimenti di un ETF sono comunicati su base regolare e frequente in modo che gli investitori sappiano in cosa stanno mettendo i loro soldi. I Fondi Comuni, invece, comunicano i loro asset trimestralmente e con un ritardo di 30 giorni;
  4. Tassazione piu’ efficiente: gli Exchange-Traded Funds sono in generale piu’ efficienti dal punto di vista della tassazione, soprattutto dopo la riforma entrata in vigore nell’aprile 2014, che ha fatto sì che venisse recepita a livello italiano la direttiva europea (2011/61/UE, Alternative Investment Fund Managers). Torneremo su questo punto con maggiori dettagli in un successivo articolo;
  5. Grande flessibilita’: Dato che gli ETF si tradano come azioni, si ha una liberta’ di azione che non si ha generalmente con i Fondi Comuni, inclusa la possibilita’ di siglare opzioni per comprarli o venderli con margine.

Svantaggi degli
Exchange-Traded Funds rispetto ai Fondi Comuni

  1. Commissioni: abbiamo parlato di costi bassi come uno dei vantaggi degli Exchange-Traded Funds rispetto ai Mutual Funds, ma ricordiamo che vi e’ una commissione ogni volta che si compra o si vende un ETF; proprio come per le azioni. Quindi, se si investono piccoli ammontari di denaro, come ad esempio 1.000 euro alla volta, queste commissioni potrebbero essere proibitive;
  2. Spread: In aggiunta alle commissioni, gli investitori devono prestare attenzione anche allo spread quando comprano o vendono ETF. Lo spread e’ la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Quanto piu’ grande e’ lo spread, tanto piu’ grande sara’ il costo;
  3. Premi e Sconti: quando si compra o si vende un Mutual Fund alla fine della giornata di trading, si scambia sempre il valore sottostante dichiarato, ovvero il Net Asset Value (NAV). Quindi, il prezzo scambiato e’ sempre giusto. Esiste un meccanismo simile anche per gli ETF, ma non e’ perfetto. In ogni momento, un ETF puo’ essere scambiato con un Premio o con uno Sconto rispetto al suo NAV. Se si compra con un Premio e si vende con uno Sconto, si erode il nostro margine;
  4. Illiquidi: non tutti gli ETF sono tradabili facilmente come si potrebbe pensare. Alcuni di questi vengono scambiati di rado oppure con spread ampio.

Conclusioni

Nessuno e’ perfetto, neppure gli ETF o i Fondi Comuni. Entrambi possono offrire buone opportunita’ di investimento a costi minimi.
La discriminante principale dipende da cosa cerca l’investitore:

  • Si desiderano bassi costi di gestione e la flessibilita’ di fare trading intraday? Gli ETF sono la soluzione;
  • Ci si preoccupa delle commissioni, Premi/Sconti, spread ed altro? Meglio optare per i Fondi Comuni.

Anche il discorso tassazione e’ importante e va incluso tra gli elementi da valutare.

Ad ogni modo, non e’ detto che si debba scegliere per forza: ETF e Fondi Comuni possono entrambi convivere felicemente nel portafoglio dell’investitore.

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